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Rassegna
Stampa Nazionale
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n.31 - dal
10.09.2002 al 16.09.2002 - di Giuseppe Torregrossa
Accorato appello dell'Associazione Culturale Zivido
S.O.S. per la chiesetta
L'antico edificio di Cascina Occhiò è praticamente ridotto
a un cumulo di immondizia e rischia la distruzione totale
Poche migliaia di euro per salvare un pezzetto della storia della città
di San Giuliano Milanese. Poche migliaia di euro che l'Associazione Culturale
Zivido sta cercando di ragrannellare tra le centinaia di realtà
industriali presenti sul territorio, per evitare la totale distruzione
della chiesetta di Occhiò.
L'antica costruzione, ormai malridotta, con una parte del tetto crollata,
così com'è crollata la parte di una parete che a esso faceva
da sponda, con una trave enorme pericolosamente poggiata sulla parete
opposta proprio dove sono stati scoperti alcuni affreschi, due dei quali
addirittura sovrapposti, è ridotta ad un vero letamaio. L'altare,
distrutto, ha lasciato posto ad un rudimentale camino, mentre al suo interno,
ormai privo di opere d'arte probabilmente saccheggiate, masserizie abbandonate
si frappongono a escrementi umani.
Non migliora la situazione all'esterno, dove sterpagie e vegetazione selvaggia,
che hanno avvolto completamente l'antica chiesetta, hanno per corollario
una bella discarica nella quale sedie d'ufficio, vetri rotti, macchinari
vari, batterie d'auto, parti d'auto e di ciclomotori, s'inseriscono bene
nel panorama di veicoli semisfasciati sorto a poche decine di metri sulla
stradina che si dirige verso la cascina Selmo. Il tentativo di rimediare
allo stato d'abbandono, condotto dall'Associazione Zivido con un paziente
e faticoso lavoro di ripulitura della navata centrale, con la ricollocazione
di una porta d'ingresso con chiavistello e con la sistemazione provvisoria
delle tegole, non ha sortito l'effetto sperato a causa del, benchè
sollecitato, mancato intervento delle Autorità preposte alla tutela
del patrimonio.
Anche il tentativo di trovare uno sponsor si è rilevato fino ad
ora infruttuoso. Ma l'Associazione Culturale Zivido non demorde e ci riprova.
"Una soluzione immediata per preservare il bene in attesa di elaborare
un progetto per il recupero dell'edificio", propone l'Associazione
Zivido, "potrebbe essere quella di acquistare quie pochi metri quadrati,
cingerli con un'alta protezione per impedire l'ingresso ai vandali e ripulire
l'intera area". Un primo passo per il salvataggio della chiesetta,
al quale sono stati chiamati a contribuire, per quanto nelle loro possibilità,
la stessa proprietà dell'edificio e gli operatori industriali della
città.
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