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Rassegna
Stampa Nazionale
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9 settembre
2001 - di Patrizia Tossi
Le memorie dal sottosuolo
Le fondamenta di un monastero cinquecentesco, nascoste sotto il cimitero
di via Brigate Partigiane, a memoria di un ex-voto pronunciato in battaglia.
Eccezionale la scoperta portata alla ribalta dall'Associazione
Culturale Zivido, da anni impegnata sul territorio per studiare le tracce
della storia, lasciate dagli avi, riportando alla luce siti archeologici
dimenticati. Presto il complesso monastico sarà riportato alla memoria
per mezzo di una targa che raffigura, nella pianta dell'area cimiteriale,
gli ambienti principali di cui doveva costituirsi il monastero: sono state
trovate tracce dell'antica chiesa di S.Eusebio, della cappella espiatoria
francese di S.Maria della Vittoria e del monastero dei frati Celestini
di Francia.
Posizionata all'interno del camposanto, la targa verr� apposta
dall'Azienda municipalizzata Asf il 15 settembre, con una cerimonia ufficiale.
Fondati nel 1518 per volont� del re di Francia, Francesco I, il convento
e la cappella espiatoria sono le tracce tangibili della vittoria dei francesi
nella sanguinosa battaglia dei Giganti, combattuta, tre anni prima, sul
campo di Zivido e costata la vita ad oltre 12 mila uomini. "Ad occupare
il monastero, per tramandare ai posteri la memoria della munificenza e
della piet� del re Francesco I — spiega Pierino Esposti, presidente
dell'Associazione — , furono chiamati i frati Celestini di Francia.
Avevano l'obbligo di raccogliere e seppellire tutti i caduti
della battaglia dei Giganti". Dopo la caduta dei francesi, il monastero
fu affidato, da Papa Paolo III, a Diego de Mendoza e a una serie di personaggi,
fino a quando San Carlo Borromeo non ne divenne proprietario.
"Nella chiesina di Zivido — continua Esposti —
vi sono raffigurazioni della Vergine che potrebbe portare a scoperte importanti
nella storia dell'arte lombarda. Solo con adeguati restauri, si potrà
stabilire con certezza anche la presenza di un'opera del Bergognone".
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