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Sac. Enrico
Villa
San Matroniano
nella leggenda
e nella storia
Documenti e note critiche
Milano
Basilica dei SS. Apostoli
e Nazaro Maggiore
1942-XX
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L'itinerario
del pellegrino tedesco.
L'itinerario (descrizione topografica soprattutto delle catacombe di Roma,
compilata da un Pellegrino tedesco alla fine dell'VIII sec.) accennando
alle Basiliche coi Corpi Santi venerati a Milano, non dimentica il martire
Nazaro: “... San Nazaro martire riposa nella sua Chiesa, et in uno
angulo – e un un angolo san Morimoniano (Matroniano) confessore...”.
Questione grossa si fa per la derivazione di Matroniano da Morimoniano
e se quel in uno angulo si riferisce ancora alla chiesa ove è san
Nazaro o ad un'altra chiesa.
Il Savio esclude che si possa pensare a s.Matroniano, il Card. Schuster
lo afferma in pieno, e lo si può seguire.
La frase in uno angulo tradotta vale: in un cantone. Questo angolo o cantone
potrà forse essere individuato se gli scandagli in corso nel sottosuolo
della Basilica riveleranno il perimetro della Basilica primitiva.
All'epoca della visita compiuta dal Pellegrino tedesco la Basilica costruita
da Ambrogio non era stata sottoposta a mutamenti da alterarne la struttura
architettonica, e già doveva esistere l'esedra chiamata poi cappella
di san Matroniano, che verrà demolita nel 1563 per ricostruirne
un'altra a più ampie dimensioni.
Esaminando il disegno che dà la planimetria della Basilica e cappelle
adiacenti, conservato nella Raccolta Bianconi e quello che da la planimetria
dell'attuale organismo della Basilica, risulta che la cappella ad emiciclo
distrutta nel 1563, preesisteva alla cappella eretta dall'arcivescovo
Arderico nell'anno 940 ad onore di san Lino e a sua sepoltura. Infatti
il locale di passaggio che dal presbiterio conduce al cortile detto della
canonica, e che ha la scala che conduce al pulpito dell'epistola. Altro
non è che la deturpata cappella di san Lino, orbene questo edificio
minuscolo male s'innesta con la navata dell'altare maggiore della Basilica,
e la sua non fortunata ubicazione, che implicò mutilazioni allo
sviluppo originalissimo della pianta, si spiega soltanto ammettendo che
già esisteva la cappella di san Matroniano.
La cappella ad emiciclo, vale a dire lo sviluppo perimetrale dell'esedra
segnata nella pianta della Raccolta Bianconi, ha una ubicazione così
strana nell'infratto costituito dalla navata centrale e da quella di levante,
che fa pensare ad una costruzione appartenente ad un periodo molto appresso
alla basilica di Ambrogio, se non alla Basilica stessa da lui costruita.
Oltre alla costruzione ad emiciclo nella restante porzione dell'angolo
dovevano esservi pure dei locali che si ricollegavano alla costruzione
di Ambrogio, e se non vogliamo chiamarli diaconicon e protesis dovevano
però servire alle funzioni liturgiche o ad ambienti indispensabili
alla manutenzione della Basilica.
Comunque l'affermazione: in uno angulo, ricordata dall'autore dell'Itinerario,
non trova forse la sua migliore ubicazione nella cappella ad emiciclo
sopra accennata e posta tra il braccio a capo della croce e quello di
levante?
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