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Sac. Enrico
Villa
San Matroniano
nella leggenda
e nella storia
Documenti e note critiche
Milano
Basilica dei SS. Apostoli
e Nazaro Maggiore
1942-XX
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APPENDICI
III - Verbale della ricognizione canonica
Nel nome della SS. Trinità, il giorno ventisei (26) novembre millenovecentoquarantuno
(1941), essendo Sommo Pontefice S.S. Pio XII, Arcivescovo di Milano il
Card. A. I. Schuster, nell'opera dei restauri della Basilica dei SS. Apostoli
in Milano, detta anche Chiesa di S. Nazaro, sotto la mensa dell'Altare
della Cappella di S. Matroniano, venne alla luce il Sarcofago contenente
le Reliquie di detto Santo.
Venne a compiere un sopralluogo l'Em. Card. A. I. Schuster, alla presenza
dell'Ill. Rev. Mons, Melchiorre Cavezzali, Arciprete della Metropolitana,
del M. R. P. Ecclesio Terraneo, Segretario di S. Em., del m. R. Don Ettore
Ferrari, Prevosto di detta Basilica, del suo Coadiutore Don Enrico Arch.
Villa, nonché del Comm. Gino Chierici, Regio Soprintendente dell'Arte
Medioevale e Moderna della Lombardia, del Cav. del Lavoro Ettore Moretti,
Presidente del Comitato dei Restauri dei Monumenti di Milano, del Dott
Enzo Ferrario, Segretario di detto Comitato, e del sottoscritto Can. Pietro
Borella Maestro delle Sacre Cerimonie.
Vi si trovò un sarcofago di pietra, delle misure, base m.1,10x0,56,
alt. massima m.0,65, ermeticamente chiuso con tre sigilli, davanti al
quale stava una lapide in marmo (m.0,36xm.0,75), coll'iscrizione "Corpus
S.ti Matroniani Eremitae".
S. Eminenza dispose che si procedesse al più presto alla ricognizione
canonica.
Il giorno ventotto (28) di detto mese ed anno, alla presenza dell'Ill.
e rev. Mons. Giuseppe Buttafava, Can. Ordin, della Metropolitana e Prefetto
di Porta Romana, dell'Ill. e Rev. Mons. Carlo Maderna, Can. Ord. della
Metropolitana, del m. R. Don Ettore Ferrari Prevosto, dei suoi Coordinatori
Don Enrico arch. Villa e Don Mario Colombo, nonché del Dott. Enzo
Ferrario Segretario del sopracitato Comitato, e del sottoscritto Can.
Pietro Borella, fu compiuta dell'Em. Card. A. I. Schuster la ricognizione
canonica delle SS. Reliquie di S. Matroniano eremita e confessore.
Il sarcofago era chiuso da tre sigilli, costituiti ciascuno da due grappe
di ferro, piombate ad una estremità rispettivamente nel coperchio
e nell'avello, e congiunte all'altra estremità da una spina di
ferro ribadita.
Rotti, alla presenza dei sopradetti, i sigilli, tolto il coperchio, si
trovarono nell'avello, a sinistra una cassetta di bronzo, alta cm.19,
larga cm.20, lunga cm.29,5, colla seguente iscrizione incisa nella parte
superiore: "D. Matroniani Heremitae - Corpus Recognitum Renovato
Sacello MDCLVII".
A destra vi era un recipiente contenente terriccio, coperto da un velo.
Rotta all'ingiro del coperchio della cassettina la saldatura ermetica,
aperta la cassettina, vi si rinvenne, coperto da un velo di seta morello
con bordo di pizzo d'oro, un vaso di vetro rotondo alto cm.13, dal diametro
di cm.15, coperto da un velo di seta giallo, sigillato a nastri gialli
incrociati, contenente ossa molto deteriorate. All'intorno vi era bambagia.
Sotto il vaso di vetro vi era una placca di bronzo (cm.23x11) coll'iscrizione:
"S. Matroniani heremitae conf.".
Incensate le SS. Reliquie e recitata l'orazione di un Confessore, l'Emin.
ammise i fedeli al bacio della cassettina che portò, insieme coll'altro
recipiente in Arcivescovado, per un esame medico accurato.
In fede di che mi sottoscrivo.
F.to; Can. Pietro Borella, Maestro delle Sacre Cerimonie".
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