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L'Abbazia
di Viboldone
Mons. Pasquale Galbiati
il "moto umiliato" nelle sue primissime caotiche manifestazioni
Fin verso la fine del 1100 il moto umiliato non aveva ancora assunto la
vera forma di Ordine; era una moltitudine tuttora indistinta di uomini
e donne raccolti in vita comune di preghiere e di lavoro, allo scopo di
evitare le eresie in quei secoli rigogliose in Milano. la capitale lombarda
era detta dai cronisti dell'epoca: "fovea haereticorum", tana
di eretici; "omnium haeresiarum refugium et recentaculum", scolo,
sentina di tutte le eresie; e più ancora: "primatus haereticorum
agebatur", Milano era la vessillifera, la portabandiera degli eretici.
Ed eretici ritiene fossero quegli stessi primi raduni di Umiliati il celebre
storico Hergenrother nella sua monumentale Storia Universale della Chiesa.
Lo Schulte li definisce: "un ordine di tessitori o follatori di lana".
Luigi Zanoni, nel suo prezioso lavoro sull'Ordine Umiliato, chiama quei
primi Umiliati: "Folla, indistinta, dove s'eran convenute eresia
e moto di penitenza, crisi di proletariato, condizioni infelici della
donna; folla irrequieta, che era nella rivoluzione o stava per cadervi,
scontratasi fortunatamente in un Pontefice di genio (Innocenzo III, 1198-1216);
che trasse fuori da essa un Ordine dalle nuove sembianze e imped� forse
nel contempo che la storia dell'eresia lombarda segnasse un capitolo risuonante
di subbugli e di lotte".
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