L'Abbazia di Viboldone
Mons. Pasquale Galbiati

gli uffici dei frati di Viboldone
La Regola approvata da papa Innocenzo III nel 1201 fu confermata da papa Gregorio IX il 27 giugno 1227. Orbene dallo studio della Regola e delle Costituzioni dell'Ordine appare che lo scopo degli Umiliati fosse la preghiera e il lavoro. Com'� caro entrare in una di queste case, conoscere i misteri del silenzio, gustarne le dolcezze, che strappavano a san Bernardo il grido enfatico: "O beata solitudine, o sola beatitudo!".
La preghiera - A met� della notte, al suono d'una campana, frati e suore si levavano in silenzio, e, recitando segretamente il Pater noster o un Salmo, si affrettano all'Oratorio. Qui si dispongono al proprio posto per la recita del Mattutino. Terminato il Mattutino i frati possono mettersi al lavoro o rimanere nell'Oratorio in preghiera o tornare a letto.
E' assai probabile che pochi avranno scelto quest'ultimo partito. Portatisi al riposo al tramonto del sole, essi hanno dormito quasi sette ore avanti il Mattutino; d'altra parte il fervore che distingue i primi decenni dell’Ordine doveva rendere quegli uomini insaziabile di meditazione e di preghiera. Accade cos� che, quando allo spuntar del sole i frati rientrano nell'Oratorio per le Lodi, vi trovano dei confratelli in orazione; perci� useranno nel portarsi al proprio posto cautela e riguardo per non disturbare coloro che già vi si trovano preganti.
Il capitolo delle colpe - Alle Lodi tien dietro il Capitolo, che occupa un posto importante nella vita di una comunit� religiosa. Senza il Capitolo delle colpe la Regola, che non obbliga sotto pena di peccato e la cui osservanza sfugge quindi alla Confessione, rimarrebbe senza sanzione. E' nel Capitolo che colui il quale ha commesso un fallo contro la Regola lo confessa pubblicamente e ascolta con viso sereno l'accusa che gli � mossa da altri che l'ha visto e accetta umilmente la penitenza che il superiore gli impone.
Al Capitolo segue l'Ora di Prima e, dopo questa, si inizia la giornata di lavoro. Il suono di terza, Sesta e Nona richiama i frati nell'Oratorio e impone che ogni lavoro sia interrotto, cos� per� che non ne abbia danno. Quelli che lavorano lontano o che, per altra ragione, non possono intervenire, pur continuando il lavoro, serberanno rigoroso silenzio da quando suona l'inizio dell'Ora fino al segno che � terminata.
Il pranzo ha luogo dopo Sesta e Nona; la cena dopo i Vesperi. Dopo di essa, fino al tramonto del sole, i frati riprendono il lavoro o leggono. Sull'imbrunire un altro suono li richiama in refettorio per una bevanda; passano quindi immediatamente in chiesa per Compieta, poi in dormitorio.
Non meno attraente del programma di preghiera � il programma di lavoro.


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