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L'Abbazia
di Viboldone
Mons. Pasquale Galbiati
la lavorazione della lana
Il princiaple lavoro a cui attendevano gli Umiliati era la lavorazione della lana.
Posto Viboldone in mezzo ad ubertose praterie, era nella posizione pi�
adatta per comperare con facilit� lana e boldroni (cio� pelli di pecora
cui non era stata peranco tolta la lana) dai proprietari dei numerosi
armenti quivi liberamente pascolanti. Facevano la cern ita a seconda della
qualità, la lavoravano, la facevano asciugare, la battevano, cardavano,
pettinavano e le suore la filavano e tessevano.
Le ingenue miniature che si vedono nella cronaca manoscritta di Giovanni
di Brera, conservata alla Biblioteca Ambrosiana, sono altrettanti documenti
della laboriosit� degli Umiliati. Vi si scorgono i frati occupati alla
follatura dei panni, alla risciacquatura, alla garzatura, alla cimatura,
alla quale i frati attendono con larghe cesoie o forbici. Infine i panni
si tingevano e si mettevano in commercio, conosciuti e cercati col nome
di "panni umiliati", "panni qui dicuntur humiliati"
quantunque non presentassero certo una perfezione tecnica di lavorazione.
In progresso di tempo gli Umiliati si diedero ad altre svariate occupazioni.
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