|
Giuseppe
Gerosa
Brichetto
La
Battaglia di
Marignano, uomini
e tempi delle
calate dei francesi
sul ducato di Milano
Milano,
1965
|
Epilogo
delle calate francesi
Non prima che si fosse arreso il castello di Milano volle il Re di Francia
fare il suo ingresso in città, il che avvenne il giorno 11 ottobre
dopo che il duca Massimiliano era andato a Pavia a fare atto di sottomissione
e poi se ne era partito per la Francia con la pensione assegnatagli.
Entrò adunque Franceso I per porta Ticinese dopo aver sostato a
Cassino in una proprietà del Trivulzio; lo accompagnavano il duca
di Savoia, il duca di Lorena, il marchese di Monferrato e quello di Saluzzo,
e vari altri signori tutti partecipi della battaglia di Marignano. Il
Re a cavallo vestiva la sua grande armatura con la sopraveste di velluto
azzurro ricamata a gigli d'oro e ricevette gli omaggi rituali dagli alti
dignitari del ducato che lo scortarono prima in Duomo e poi al aplazzo
di corte.
Stette il sovrano alcuni giorni a Milano, poi passò a Bologna ad
incontrarsi col Pontefice e seco lui conchiudere i patti le cui trattative
erano state iniziate a San Donato; rientrato a Milano, e sistemato il
governo del ducato che veniva affidato al Connestabile di Borbone in qualità
di suo luogotenente, Francesco I l'8 di gennaio del 1516 partì
per la Francia.
Varie furono le vicende di Milano in quei primi tempi della nuova dominazione
francese, da un tentativo frustrato dell'imperatore Massimiliano di assediare
la città, agli intrighi della duchessa d'Angoulème che fece
togliere il governo al duca di Borbone per passarlo al famigerato Lautrec
suo nuovo favorito.
Odetto di Foix signore di lautrec aveva partecipato alla spedizione di
Marignano, pur non essendo presente nella gran giornata, col volto sfigurato
dalle cicatrici delle ferite riportate nella battaglia di Ravenna, mentre
combatteva a fianco di Gastone di Foiz duce di Nemours, che era suo cugino
germano. Il Lautrec non abbandonò il suo compagno d'arme nel pericolo,
e colpito in varie parti del corpo rimase a terra presso di lui e ritenuto
morto.
|