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Lo schieramento
Il martedì mattina, giorno 11, giunsero le notizie sicure che gli Svizzeri, infrangendo i patti, si erano riuniti ed avevano raggiunto Milano occupando la città; e ciò mentre ancora sei ambasciatori di quelle genti permanevano al campo francese per perfezionare le oramai lunghe trattative e gli inviati del Re sostavano tuttora a Gallarate per concludere l'accordo.
Non rimaneva al Re altra via di scelta che quella di prepararsi alla battaglia; il collegamento col suo alleato era sicuro ed il congiungimento delle forze della lega dislocate sul Po con gli Svizzeri in Milano si dimostrava oramai difficile; perciò spedì dei messi a Lodi per informare il duca d'Alviano e sollecitarlo a riunire al più presto le forze venete già in marcia. Il mercoledì mattina tutta l'armata francese levò il campo da Sordio, Casalmaiocco e Mulazzano e si mise in moto.
Le avanguardie comandate dal Connestabile, dal Trivulzio e dal Navarro, ripassando il ponte del Lambro, entrarono in Melegnano; quindi presero per lo stradale grande e prima di giungere a San Giuliano piegarono a destra e si portarono a Zivido. I Guasconi, attraverso i campi, passarono il fiume a guado, indi la Vettabbia e raggiunsero la Rocca proseguendo poi fino alla cascina Santa Brigida (ora Santa Brera).
Colà giunti si diedero al saccheggio e soprattutto a svuotare le cantine che erano piene di ogni ben di Dio. Il Le Moyne si sofferma ancora nella sua descrizione su quel cascinale, "grand et gros logis", con numerosi granai, stalle e grandi scorte di fieno e di paglia; tutt'intorno campi ben coltivati, verdi praterie, meravigliosi vigneti di uva bianca.
Le dette fanterie fecero strage di quanto trovarono da bere e da mangiare, eppoi, sempre attraverso i campi e costeggiando la roggia Nuova giunsero a Zivido dove le avevano precedute le truppe del Connestabile. Questi aveva preso stanza nel castello dei signori di Brivio, e tutto il villaggio in un batter d'occhio fu pieno di armati (1).
Il Re frattanto, col resto dell'esercito, rimontò pure il ponte del Lambro a Melegnano e seguendo lo stradale svoltò alla Rampina verso la Rocca; quindi raggiunse Santa Brigida battendo la strada già percorsa in precedenza dai Guasconi. Nella casa padronale egli prese alloggio e tutta la cascina divenne il quartier generale della memoranda battaglia. Così avvenne per l'incalzare degli avvenimenti, perchè nei piani del Re erasi disposto il giorno successivo di giovedì di portarsi più avanti oltre San Donato; ma le cose andarono diversamente come vedremo (2).
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