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Ecco pronto il secondo
quaderno del Gruppo Storico. I nostri studi si spostano sempre attreverso
l'ottocento su un argomento particolare: la scuola. Durante le nostre
ricerche nell'archivio parrocchiale avevamo ritrovato un piccolo quaderno
sicuramente di grande valore, utile per comprendere condizioni, consigli
e soprattutto obblighi che gli scolari dovevano rispettare sia a scuola
che durante la giornata. Sicuramente queste norme saranno state ripetute
più volte ai bambini che dovevano rispettarle per non subire qualche
severa punizione.
"La scuola ottocentesca fu un'esperienza dura sia per i maestri che
per gli allievi (...) i bambini si trovavano in una condizione di subordinazione
ad una realtà adultocentrica, che parlava solo di doveri e che
spesso usava le maniere forti (...) tuttavia la scuola non era priva di
valori educativi )...) la visione organica e gerarchica del mondo che
si dava al bambino (Dio, patria, uomini illustri, personaggi autorevoli,
maestro, genitori) da un lato mortificava (...) dall'altro sviluppava
(...) dedizione e sicurezza". (Tratto dal Quaderno dell'Archivio
Storico di Lodi 8 del 1996: "L'infanzia nella seconda metà
del XIX secolo: assistenza e scolarizzazione").
La scuola continuò a lungo ad utilizzare metodi di apprendimento
di tipo mnemonico riproduttivo. Solo dopo il 1870 la situazione cambiò
notevolmente, con le nuove idee provenienti dall'estero che spinsero la
scuola, ma non solo, verso il positivismo e quindoi verso metodi di insegnamento
ben differenti.
Anche a Zelo esisteva, nel periodo di dominazione austriaca, una scuola
maschile che era localizzata nella piazza, in un locale preso in affitto
da un privato, utilizzato anche come sala consiliare. Il locale non doveva
essere di notevoli dimensioni, visti i problemi che sorsero in più
occasioni. Solo successivamente lo stesso locale divenne sede della scuola
femminile.
Ma non vogliamo dilungarci troppo sull'argomento, quello che segue è
il testo integrale della "Discipline per gli alunni della scuola
elementare della monarchia Austriaca". Lo abbiamo riprodotto in toto,
senza dare nessuna delucidazione, in quanto ci arla da solo, attraverso
le molte norme di comportamento a cui dovevano essere sottoposti i bambini
dell'epoca. Alcuni aspetti fanno sorridere, altri fanno meditare, a voi
il compito di una buona lettura. Lo pubblichiamo anche nella speranza
di poterlo veder letto nelle aule delle nostre scuola, magari solo per
farsi qualche risata, ma soprattutto come oggetto di spunto per una riflessione.
Piercarlo Pizzi, presidente del Gruppo Storico di Zelo Buon Persico.
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I
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Contegno
prima d'entrare in iscuola
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1
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RAGAZZI,
abbiate sempre in buon ordine e in pronto i vostri libri e gli altri
arnesi occorrenti alla scuola; non guastateli, non macchiateli.
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2
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Di
essi non portate mai in Iscuola se non quel tanto che vi è
necessario per ciascuna lezione. Senza espressa licenza del Maestro
non è lecito mai di portar seco alla Scuola nè temperino,
nè regolo (riga).
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3
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Prima
di uscire di casa badate che i vostri abiti sieno puliti. Bisogna
che vi laviate il volto, le mani ed i piedi, che sieno tagliate
le unghie delle mani e rassettati i capelli. Prima di uscire andate
anche al cesso.
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4
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Se
per malattia o per altro legittimo impedimento non potete andare
alla Scuola, pregate i vostri parenti che, com'è di dovere,
ne facciano avvertito il Maestro.
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5
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Uscite
di casa a giusta ora. Recandovi alla Scuola non intrattenetevi per
le strade, poichè voi dovete assolutamente giungere alla
Scuola per l'ora stabilita dai regolamenti. Vi è proibito
rigorosamente di fermarvi in alcun luogo; e se incontrate per via
qualche concorso di genti, vi è proibito di unirvi ad esse
e di far chiasso cogli altri.
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6
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Camminate
con compostezza ed in silenzio. Salutatevi l'un l'altro per via;
e dovendo passare per luoghi lontani dall'abitato, accompagnatevi
tra di voi, maschi con maschi, fanciulle con fanciulle.
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7
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Giunti
innanzi alla Scuola ripulitevi dal fango o dalla neve; scuotetevi
questa dai cappelli e dai pastrani.
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8
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Salutate
coloro che incontrate sul vestibolo della Scuola.
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9
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Entrate
a dirittura nella camera della vostra Scuola, senza perder tempo
o sull'uscio o nelle altre camere.
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10
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Chi
giunge troppo tardi deve manifestare sinceramente la cagione al
Maestro. Guai a colui che cercherà sutterfugj nelle bugie!
Ogmni menzogna sarà punita severamente.
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II
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Contegno
nella scuola
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1
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Entrando
nella camera della Scuola fate al Maestro od alla Maestra un inchino
decente. Se avete a dir qualche cosa al Maestro, diteglielo. Poi
salutate anche gli scolari, maschi e femmine, che sono già
in Iscuola.
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2
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Riponete
i vostri mantelli, cappelli, berretti, cappotti, ombrelli, le vostre
sacchette pei lavori, i vostri telai per ricamare, ecc. ecc. nei
luoghi a ciò destinati, e riponeteli in modo da poterli riprendere
senza confusione e senza perdita di tempo.
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3
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Collocatevi
subito al posto che vi è assegnato senza correre prima alla
stufa nel verno, ed al pozzo e alle finestre nell'estate.
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4
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Non
invidiatevi l'un l'altro la precedenza ne' posti, giacchè
questi vengono destinati a seconda dell'assiduità allo studio
e della condotta morale. Ingegnatevi dunque di meritarvi per questa
via i primi posti.
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5
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Fino
a tanto che non incominci la lezione riponete i vostri arnesi scolastici
nel cassettino al di sotto del banco della Scuola.
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6
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Tenetevi
tranquilli in silenzio, aspettando che si dia il principio alla
lezione. Preparatevi ad essa pensando intanto, per esempio, alle
cose intorno alle quali potreste venire interrogati, o leggendo
tacitamente qualcuno de' vostri libri scolastici.
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7
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Quando
incomincia la preghiera che precede la lezione, levatevi in piedi,
e stando colle mani giunte ripetete devotamente l'orazione che udite
recitarsi. I non cattolici e gli ebrei possono entrare nella camera
della Scuola dopo terminata la preghiera.
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8
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Finita
la preghiera, pigliate de' vostri arnesi scolastici solamente quel
tanto che vi è necessario ogni volta per la lezione.
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9
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Durante
la lezione state seduti, ma ritti sulla vita; e se non avete occupate
le mani in iscrivere, in far conti, ecc. ecc., tenetele quiete innanzi
a voi sul banco.
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10
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Drizzate
gli occhi al Maestro, e state attenti a lui coll'orecchio. Ogni
cosa che vi viene comandata fatela tosto di buona voglia e con esattezza.
L'obbedienza è un obbligo irremissibile d'ogni scolare.
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11
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Coloro
che vengono chiamati a leggere od a rispondere a qualche interrogazione,
s'alzino e piglino un atteggiamento decente.
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12
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Coloro
che avrebbero voglia di leggere, di rispondere o d'interrogare,
non manifestino questo loro desiderio se non coll'alzare modestamente
la mano.
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13
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Coloro
che vengono chiamati al banco del Maestro od alla lavagna, escano
dal loro posto senza dare incomodo più che non necessario
a' compagni che siedono allo stesso banco; e lo stesso facciano
allorchè, finita l'incombenza, essi ripigliano il loro posto.
I compagni del banco debbono di buona voglia far largo a chi vi
ritorna.
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14
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In
generale voi non dovete mai molestarvi l'un l'altro, nè recar
pregiudizio agli abiti, ai libri, agli iscritti, ai disegni, alle
tavole aritmetiche od a qualsivoglia altra cosa di chicchessia,
ecc. ecc.
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15
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Non
vi è lecito di ciarlare, di bisbigliarvi all'orecchio l'un
l'altro la menoma cosa, di girare gli occhi intorno, di far giochetti
colle mani, di fare strepito coi piedi, o mandarli penzoloni qua
e là, di montare sui banchi, di abbandonare senza permissione
il vostro posto, di stare a vostro capriccio ora in piedi, ora sedati,
di far servire da sedili i banchi, e da banchi i sedili.
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16
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Durante
la lezione non vi è lecito di mangiare, di lasciar veder
qualche commestibile, di domandare da bere. Coloro che abitano lontano
assai dalla Scuola portano seco il pane che deggiono mangiare a
mezzodì, hanno obbligo nell'entrare in Iscuola di deporlo
nel luogo a ciò destinato dal maestro.
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17
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Senza
una necessità urgente voi non dovete mai andare al cesso,
e non dovete chieder licenza d'andarvi se prima non è ritornato
chi n'ha ottenuta la licenza innanzi a voi.
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18
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Chi
ha ottenuta la licenza di andare al cesso deve guardarsi dall'insudiciarlo
e dallo spruzzolarvi sopra, ecc. S'egli lo trova già imbrattato,
ne ha a dare subito avviso a chi è di dovere. Al cesso egli
non deve spendere più tempo di quello che è necessario
assolutamente; e fuori del cesso non vi ha nè luogo, nè
cantuccio ove gli sia lecito di deporre le proprie lordure.
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19
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Non
dovete mai rubarvi l'un l'altro la menoma cosa, nè senza
licenza far tra di voi prestiti o doni, oppure vendite o baratti.
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20
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I
libri, gli scritti, le tavole aritmetiche, i regoli, gli strumenti
da disegnare, i disegni, i modelli, gli oggetti di storia naturale
ed altri che vi sono somministrati dalla Scuola, voi non potete
portarli a casa vostra senza speciale permissione. Badate di non
guastarli; ciò sarebbe per parte vostra una non lieve ingratitudine.
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21
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Non
danneggiate, non imbrattate in maniera veruna i banchi della Scuola,
le tavole, le seggiole, le finestre, gli usci, le pareti, ecc. ecc.
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22
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Non
gettate sotto i banchi nè ritagli di carta, nè penne
logore, nè che che altro.
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23
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Vivete
in buon accardo tra di voi; usatevi l'un l'altro amorevolezza, compiacenza,
urbanità; evitate ogni maniera ruvida e scortese. Nessun
di voi ardisca di far beffe e motteggi contro coloro che professano
una fede diversa dalla cattolica.
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24
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Allorchè
col cambiarsi delle lezioni si cambiano anche i Maestri o le Maestre,
alzatevi in piedi per rispetto verso il Maestro sopravvegnente;
e fate lo stesso allorchè vedete entrare nella camera ove
siete l'Ispettore distrettuale della Scuola, od il Paroco, od il
Catechista, od il Podestà, o l'Ispettore comunale della Scuola,
o il Giudice, o qualunque altra persona ragguardevole. Tosto che
il Maestro ve ne dà il cenno, fate un inchino alla persona
sopravvenuta; poi rimanetevi in atto rispettoso, aspettando che
vi venga data licenza di rimettervi a sedere.
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25
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Finita
la Scuola, riordinate i libri e tutt'i vostri arnesi scolastici,
e fattone un fardello riponetelo sul banco dinnanzi a voi.
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26
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Allorchè
nel farsi lettura del "Catalogo di diligenza" udite proferirsi
il vostro nome, rispondete con voce chiara: "Eccomi".
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27
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Durante
la preghiera alla fine della Scuola fate ciò che avete già
fatto al principiar della Scuola. I non cattolici e gli ebrei possono
uscire prima della preghiera.
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28
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Terminata
la preghiera, pigliatevi il fardello de' vostri arnesi, e ciscuno
di voi, banco per banco, secondo l'ordine che vi sarà indicato
ogni volta, esca dal suo posto. Riprendete quindi i vostri pastrani,
i cappelli, i berretti, ecc. ecc., e a due a due mettetevi in fila
per uscire di Scuola, secondo che vi sarà ordinato dal maestro
o dalla maestra, a cui passando dinanzi farete un inchino. Così
taciti ed in bell'ordine vi lascerete condurre fino al vestibolo
della Scuola.
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29
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Se
v'hanno scale o gradini da cui vi bisogni discendere, badate d'andar
piano e cauti per non cadere.
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30
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Se
alcuno di voi ha denunzie od accuse da fare al Maestro, o che altro
da dirgli, può parlargli prima di partire.
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III
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Contegno
in chiesa
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1
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Chi
va alla Messa prima della lezione deve intanto lasciare il fardello
de' propri arnesi scolastici ne' cassettini de' banchi della Scuola:
per lo contrario l'hanno a portar seco coloro che vi vanno dopo
la lezione.
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2
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Nell'andare
alla Chiesa gli scolari deggiono camminare a due a due; e se la
Scuola è mista, i maschi hanno a precedere le fanciulle.
Camminino tutti silenziosi e con un contegno placido e divoto; giunti
alla Chiesa, ciascuno pigli il posto che gli è stato indicato;
stia in piedi od in ginocchio, secondo che gli viene accennato di
fare; dica le orazioni e canti con quella riverenza e quella divozione
che vi si vuole. Terminato l'Ufficio Divino, escano tutti di Chiesa
coll'ordine e nel modo con cui vi sono entrati.
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3
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Nei
giorni di domenica o di solennità adunatevi in Chiesa, o
ragazzi, a giusta ora; pigliate i posti che vi sono indicati; state
attenti alla predica, ed assistete con riverenza e divozione a'
Divini Ufficj.
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4
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Quando
si cantano o si recitano orazioni in comune, guardatevi dal mettere
gridi; nelle pubbliche processioni camminate in buon ordine, facendo
orazione o cantando, secondo che vi sarà ordinato dal Paroco
o dal Catechista.
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5
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Lo
stesso fate accompagnando pubblicamente il Viatico, e in occasione
di funerali, se vi tocca di seguirli.
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6
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Coloro
che nelle domeniche hanno l'obbligo d'intervenire alla Dottrina
Cristiana che si spiega dopo il pranzo, deggiono, se è possibile,
radunarsi nella camera della Scuola, e di là uscire a due
a due, e recarsi alla Chiesa serbando sempre il silenzio ed un contegno
decoroso; giunti alla Chiesa, e pigliati i loro posti, deggiono
prestare attenzione somma alle spiegazioni della Dottrina.
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7
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Così
parimenti deggiono, se è possibile, radunarsi prima nella
Scuola coloro che ne' giorni stabiliti s'accostano ai sacramenti
della Confessione e della Santa Eucarestia, e di là uscire
a due a due, e recarsi alla Chiesa, e starvi decentemente quanto
tempo fa d'uopo; e quindi tornarsene tranquilli ed in silenzio a
casa loro.
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8
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Nelle
Chiese, negli Oratorj ed in tutti i luoghi consacrati al Culto Divino
comportatevi sempre, o ragazzi, con decenza e devozione. Non girate
intorno gli occhi maliziosamente; non cambiate di posto, non recate
con voi nè rami d'alberi, nè fiori. Provvedetevi di
un libro di orazioni o di cantici. Cercate d'evitare la folla; e
terminati gli Uffici Divini, uscite di Chiesa, se è possibile,
prima del restante del popolo; avvertendo che tra voi i maschi deggiono
precedere sempre alle fanciulle.
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IV
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Contegno
fuori di chiesa e di scuola
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1
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Ne'
giorni di domenica e di solennità, allorchè uscite
di casa per andare alla Chiesa od all'Oratorio abbiate un contegno
savio e modesto; e tale abbiatelo anche nel tornare a casa.
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2
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Non
fermatevi innanzi alla Chiesa od all'Oratorio, quantunque l'Ufficio
Divino non sia ancora incominciato. Meno poi vi è lecito
di starvene ivi a giocare. Senza licenza non arditevi di salire
sul campanile; non arrampicatevi su pei muri del Sagrato o del Campo
Santo, non raschiateli, non imbrattateli scrivendovi sopra o facendovi
disegni.
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3
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Se
siete condotti fuori della Chiesa o della Scuola a due a due, continuate
a camminare con quest'ordine pel più lungo tratto che potete.
Poi ricordatevi che non vi è lecito di trattenervi vicino
alla casa della Scuola, di deporre lordure di sorte alcuna accanto
ad essa od alle case laterali, od in qualunque altro luogo pubblico,
di fare a chi più corre, ecc. ecc. E' obbligo vostro di tornarvene
alle vostre case chetamente e con andar decente.
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4
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In
istrada non rinfacciatevi mai l'un l'altro i rimproveri, le minacce,
i castighi avuti in Iscuola; intorno a ciò non fatevi mai
beffe l'un l'altro, non parlatene mai con chicchessia. Tra di voi
non ponetevi mai soprannomi o titoli ingiuriosi; non deridetevi
mai l'un l'altro per cagione di scarsezza d'ingegno o di qualche
difetto corporale.
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5
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Nelle
piazze, nelle strade, ne' viottoli e in qualunque altro luogo non
molestate, non incomodate mai persona veruna; non scarabocchiate
mai su pe' muri o sugli steccati; non recate mai il menomo danno
alla case, alle capanne, alle siepi, alle piantagioni, agli alberi,
ai prati, ai campi, ecc. ecc.
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6
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Non
togliete furtivamente la menoma cosa a chicchessia; non mettete
mano sui frutti altrui, negli altrui vigneti ed orti, ecc. ecc.
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7
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Salutate
coloro che incontrate per via; e se vi capita innanzi qualche persona
ragguardevole, fate ad essa un inchino rispettoso.
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8
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In
casa imparate la vostra lezione, e compite il lavoro che v'è
assegnato dal Maestro: leggete, scrivete, esercitatevi nell'aritmetica,
disegnate e ripete la lezione. Eseguite altresì di buona
voglia e puntualmente le incumbenze che vi vengono date dai vostri
genitori.
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9
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Se
vi è accordate licenza di sollazzarvi e giocare, scegliete
pe' trastulli vostri quei lughi ne' quali non vi è pericolo
di recar noja o disturbo ad alcuno. Giocate divisi tra voi, maschi
con maschi, fanciulle con fanciulle. Spasatevi; ma non fate risse,
non mettete gridi, non ischiamazzate. Sieno innocenti i vostri giochi,
non dannosi alla salute, non contrarj all'onestà ed alla
costumatezza. Chiedete consiglio su ciò a' vostri genitori
ed al vostro Maestro.
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10
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Non
isdruciolate su ghiacci mal sicuri, nè accanto alle case
od in altri luoghi frequentati. Non andate mai a bagnarvi in siti
pericolosi, nè entrate mai ignudi in acqua veruna.
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11
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Non
arrampicatevi, non mettetevi penzoloni mai sul di dietro de' carri,
delle carrozze o delle slitte; ed in generale non fate mai cosa
che sia proibita da' vostri Superiori e dai Magistrati.
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12
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Se
dovete abbandonare del tutto la Scuola datene avviso regolarmente
a chi è di dovere, e ringraziate tutti coloro che hanno avuto
a che fare con voi. Considerate i maestri siccome vostri grandi
benefattori, a' quali avete obbligo d'essere grati in tutto il tempo
della vostra vita. Della riconoscenza vostra sia indizio principale
il mostrare che non ponete in dimenticanza le cognizioni acquistate,
e che anzi le impegnate vantaggiosamente. E la miglior prova che
potrete dare di ciò sarà l'intervenire con zelo e
puntualità alle lezioni di ripetizione ed alle Scuole che
si tengono le domeniche.
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o
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Ragazzi,
osservate di buona voglia ed esattamente tutte le presenti discipline.
Chiunque contravverrà ad esse sarà punito, a seconda
dlle circostanze, con riprensioni e minacce segrete e pubbliche,
colla diminuzione della "Polizze di diligenza", colla
perdita del posto, della carica o d'altri siffatti distintivi onorifici,
col sedere o stare in piedi in un sito separato, coll'essere scancellato
dal "Libro d'onore", col venir cacciato al "Posto
di scorno", col venir notato o scritto nel "Libro di Scorno",
ecc. ecc. Egli si meriterà inoltre una cattiva "Nota"
in riguardo a' costumi - I ragazzi incorreggibili verranno esclusi
affatto dalla Scuola.
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Milano
dall'Imperiale Regia
Stamperia
1819
tradotto dal tedesco
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