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Lo studio precedente, pubblicato
da Il Melegnanese nel corso del 1998 e del 1999, si ferm� al collaudo
del maestro M.E. Bossi dopo la riforma di Marelli, nel 1888.
Proprio da quell'avvenimento riprendiamo il racconto degli avvenimenti
legati al glorioso strumento della Basilica Minore di San Giovanni Battista
in Melegnano cominciati ancor prima del 1459.
1897. Il restauro Recalcati
Come cita un documento inviato dalla Commissione per la Tutela degli Organi
Artistici della Lombardia (d'ora in poi lo abbrevieremo CTOAL) a
monsignor Arturo Giovenzana il 17 settembre 1962, "l'organaro
milanese Giovanni Marelli attu� una parziale riforma nel 1886, cambiando
quasi tutti gli strumenti a lingua del I organo, e sostituendo completamente
il II organo (organo espressivo) mantenendo per gran parte, nel I organo
(grand'organo), la disposizione originaria del 1817, specialmente
per quanto riguarda la base dell'organo cio� i registri di ripieno".
Il primo restauro dopo la riforma Marelli fu curato dai fratelli Francesco
e Romano Recalcati di Sovico durante l'anno 1897. I termini dell'intervento
sono raccolti in un pro memoria conservato nell'APM.
"Melegnano 1 maggio 1897.
Esaminati, discussi e scartati alcuni progetti di restauro e ampliamento
dell'organo della Parrocchiale, portanti tutti un ingente peso alle
finanze della Fabbriceria, senza un appoggio di sicura e garantita riuscita
delle operazioni; si venne nella determinazione di attenersi al progettino
di semplice pulitura e ripassatura generale presentato dai Sig. Frat.
Francesco e Romano Recalcati di Sovico in Brianza, persone probe e specialmente
raccomandate per galantomismo e valentia nell'arte.
Infatti postisi all'opera, innanzi tutto rimisero in buon stato servibile
il piccolo Organo dei Servi, da tutti generalmente condannato ad essere
distrutto. Indi levarono tutto l'organo della Prepositurale, lo pulirono,
aggiunsero le canne mancanti o rovinate, le ripassarono e rimisero a posto.
Ripassarono tutto il meccanismo e i mantici con coscienziosa premura e
sollecitudine.
Riconosciuto poi che alla mole dell'organo non corrispondeva la forza
e quantit� d'aria, vi aggiunsero un nuovo mantice a serbatoio, che
posto vicino al somiere ne aument� d'assai la forza e robustezza
delle voci.
Il tutto fu compiuto nella quaresima 1897, con piena soddisfazione di
tutti, e per tutte queste operazioni ed aggiunte si pag� ai Sig, Recalcati
la somma di � 500 nella quale sono comprese tutte le spese di vitto, alloggio,
ecc. e sono escluse le mance ai garzoni, levamantici, ecc. La spesa complessiva
sal� a circa � 540".
Origoni Pellegrino Segretario
1907. Il tentativo di riforma Balbiani
Dieci anni più tardi, nel 1907, l'organo necessitava di un'altra
pulitura generale. Il prevosto prese contatti con la Fabbrica di organi
da chiesa di Natale Balbiani e Figli, che aveva sede in via Carlo Tenca
10 dietro la Stazione Centrale.
I Balbiani convinti che una pulitura generale non fosse sufficiente per
l'organo di San Giovanni prospettarono un più vasto e completo progetto
di riforma in senso ceciliano.
"Reverendissimo
Signor Prevosto.
Facciamo seguito alle precorse verbali intelligenze, comspiegandole il
progetto di riforma dell'organo. Voglia permetterci Reverendo Signor
Prevosto di esprimerle il nostro parere in merito, con quella serena,
obbiettiva imparzialit� che sempre usiamo in simili circostanze.
La semplice pulitura dell'istrumento nelle condizioni attuali ci
sembra tanto innopportuna che preferiamo rinunciarvi sicuri di fare opera
meschina ed affatto insufficiente alla bisogna. Altri potranno fare tale
riparazione che si risolve in una nuova spesa, che come le precedenti
non raggiunger� lo scopo.
Nel progetto che abbiamo l'onore di presentare all'esame si
riassume tutta la discussione verbale fatta col molto Reverendo Signor
don Angelo e col Signor Maestro Organista.
Abbiamo fatto un preventivo minimo, che la Rev.ma Sig. V.ra trover� ingente,
non perch�, ma in rapporto alle somme già spese..." (1
- continua)
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da IL MELEGNANESE n.4/2001 sabato
24 febbraio 2001
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