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Il
settore Piacenza-Bologna nell'unità della via Emilia
Il compito era di assicurare la presenza di Roma, delle sue armi
e delle sue leggi, in una vasta regione; e assolverlo equivalse
a esercitare tanta forza unificatrice che quella regione intera
prese nome dalla strada, avendo scoperto e conquistato, nel continuo
riferirsi ad essa attraverso mille tramiti, la propria individualità.
Aver concepito unitariamente la "Via Aemilia", dal Po
piacentino al mar: ecco il motivo che fa di Lepido il vero creatore
di essa, checchè abbia potuto preesistere nell'età
gallica, etrusca o umbra. E con tale carattere unitario essa è
apparsa a quanti l'hanno sentita viva e operosa, e l'hanno celebrata
come quella "che tanto servì e tanto seppe", che
"tutta intera sempre presente e sempre pronta" assiste
da millenni, quasi una soprannaturale presenza, al succedersi delle
generazioni, "eterna e quindi insensibile al dramma umano che
le passa attraverso". Non sipuò né si deve quindi
considerare un qualsiasi particolare settore della via Emilia dimenticato
come esso rientri in quella rettilinea unità. Ma fra i tanti
collegamenti assicurati dalla strada, è possibile e utile
metterne in evidenza alcuni, e seguirne le fasi attraverso le vicende
storiche generali, rilevando rispetto a quest'ultime azioni e reazioni:
e ciò specie quando essi si siano svolti fra centri con un
proprio definito carattere storico e siano rientrati in itinerari
uscenti dal campo regionale.
E' questo il caso delle comunicazioni per strada ordinaria fra Piacenza
e Bologna: non si tratta di due località qualunque sul grande
rettifilo, chè Piacenza, a uno degli estremi, è il
punto di irradiazione oltre il Po, e Bologna, nel mezzo, è
il capolinea di una strada che attraverso l'Appennino scende direttamente
all'Italia centrale e a Roma. Il collegamento Piacenza-Bologna attraverso
la via Emilia ebbe questo valore particolare sin dall'inizio: "Placentia"
infatti non molto dopo il 187 a.C. Fu collegata da strade ai centri
transpadani di "Cremona", "Ticinum" (Pavia)
e "Mediolanum", e nel 187 stesso si costruì, come
si è visto, contemporaneamente alla "Aemilia",
una strada da Bologna ad Arezzo. Su quest'ultima si è discusso:
oggi non solo se ne ammette l'esistenza, ma la si considera il prolungamento
appenninico della "Via Cassia" la quale "senza dubbio
già nel 193 a.C. Collegava Arezzo a Roma".
L'inserimento nell'itinerario più breve, anche se non sempre
il più usato, per andare da Milano a Roma su strada ordinaria
appare già motivo sufficiente per considerare separatamente,
salvo le premesse riserve, il settore Piacenza-Bologna della via
Emilia, e come tale seguirlo nella sua partecipazione agli eventi
storici, incominciando dal rendersi ragione per quanto è
possibile del suo aspetto originario.
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