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Strada
romana da "Mediolanum" a "Placentia": origne.
Fuori del piano regionale conseguenza importantissima della costruzione
della "Via Aemilia" e del suo mantenimento in attività
per cura dello stato romano fu di assicurare i collegamenti tra
l'Urbe e la regione transpadana, particolarmente con quella zona
dove sarebbe poi sorta la grande metropoli lombarda.
Nel punto della pianura padana dove sta oggi Milano, un centro etrusco
assai notevole sorgeva cinque o sei secoli prima di Cristo: "Melpum".
Subentrati agli Etruschi i Galli (la tradizione li fa occupare "Melpum"
all'inizio del secolo IV), fiorì all'incirca nel medesimo
luogo "Mediolanum", della cui importanza fa fede lo storico
Polibio che la definisce "il centro più importante del
territorio degli Insubri" al momento della conquista romana.
Gli Etruschi di "Melpum" e i Galli di "Mediolanum"
furono certo in contatto con la zona del medio Po e con quella di
Bologna, sede di un centro abitato per l'epoca considerevole. Ma
su questi movimenti, sui sentieri e le piste che ad essi servirono
(prefigurando in certo modo la Milano-Piacenza-Bologna) nulla si
può affermare con sicurezza.
Anche per la via romana da "Mediolanum" a "Placentia"
una documentazione incontestabile l'abbiamo solo nell'età
imperiale con gli Itinerari. Per il periodo più antico restano
solo degli indizi. Trascuriamo le evoluzioni dei Romani e dei Galli
nella pianura del Po, quando "Mediolanum" era ancora in
mano agli Insubri, sulle quali troppo poco sappiamo per dire se
furono legate a una strada e a quale, e fissiamo come primi fatti
importanti per lo sviluppo della viabilità che c'interessa
la conquista romana di Milano (222) e la deduzione della colonia
di Piacenza (218). Quest'ultima venne a inserirsi nei preparativi
della guerra annibalica, ma è chiaro che la decisione era
stata presa prima per stabilire un caposaldo, un centro diffusore
di romanità, nel territorio da poco sottomesso.
Elemento determinante per la scelta della località dovette
quindi essere, oltre alla vicinanza del Po, il confluire in essa
di vie primitive che offrissero qualche possibilità di collegamento
con i più grossi abitati gallici, compreso "Mediolanum".
Di veri scambi tra il capoluogo insubre e la nascente "Placentia"
non si può tuttavia parlare fino alla riconquista romana
della regione. All'avvicinarsi di Annibale infatti i Galli si ribellarono
a Roma, mentre Piacenza restò, secondo la tradizione, isolata
si, ma fedele e a lungo indipendente.
Tornati i Romani nella valle del Po e aperta la "Via Aemilia",
si rivelò l'opportunità di una regolare e permanente
strada anche da "Placentia" a quella "Mediolanum"
che, rimanendo uno dei centri della Cisalpina, si trovava in posizione
geograficamente così felice. Quanti anni dopo la nascita
della "Via Aemilia" i Romani abbiano costruito la strada
diretta tra Piacenza e Milano resta imprecisato, ma probabilmente
l'intervallo fu breve e non superiore a una cinquantina d'anni.
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