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Restaurazione.
Il supplizio di Giuseppe Andreoli.
A Napoli il Murat rimane come re per un anno: prima ancora di Waterloo
l'ordinamento napoleonico dell'Italia è distrutto. Si compie
ora la restaurazione dei vecchi regimi; l'Austria occupa di nuovo
la Lombardia e sorregge con le sue forze gli altri stati, attraverso
cui corre la strada che collega direttamente Milano a Piacenza e
Bologna. Dal 1815 al 1860, attraverso periodi di apparente immobilità
alternati ad altri densi di realizzazioni, si giunge ala fusione
di tutti questi organismi in un solo regno nazionale, indipendente.
Le strade di cui stiamo parlando, mentre servono come sempre (anzi
con aumentata intensità, chè questo è un periodo
di progresso del traffico e di insofferenza per i confini e i controlli
che lo limitano) ai commerci, ai servizi di posta e agli scambi
ordinari, rendono possibili movimenti che molto concorrono a quella
trasformazione, siano essi occulti contatti che propagano le nuove
idee, siano viaggi di personalità influenti o concentramenti
di truppe o spedizioni di volontari o esplosioni rivoluzionarie.
Seguendo la vita della Milano-Piacenza e dell'Emilia anche solo
fino a Bologna attraverso alcuni episodi a esse legati, appare chiaro
il progressivo evolversi dei tempi. Queste strade sono un microcosmo
in cui si riflette il maturarsi dei destini d'Italia.
Appena si manifesta, nel 20-21, l'azione delle società segrete
con tentativi di turbare l'ordine instaurato dal congresso di Vienna,
una delle vittime delle repressioni disposte dai sovrani cade sulla
via Emilia. E' Giuseppe Andreoli, un sacerdote, colto e retto, condannato
a morte nel processo contro 47 indiziati di appartenenza alla Carboneria
tenuto nel ducato di Modena, e unico non graziato. A mezzogiorno
preciso del 17 ottobre 1822, mentre scoppia una violenta tempesta,
egli viene decapitato davanti al forte di Rubiera "tra le due
Vie che si diramano dalla strada Emilia di Reggio, divergendosi
una a mezzogiorno... e l'altra a levante". Il luogo, spiega
la sentenza, "si è ravvisato a tal uopo conveniente
non tanto per la sua vicinanza al Forte in cui sono detenuti i rei,
quanto per la necessaria esemplarità, essendo sulla strada
postale presso il confine dei territori di Modena e di Reggio".
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