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La
costruzione dell'oratorio di S. Lorenzo risale agli inizi del XVII
secolo, proprio negli anni in cui in tutta la diocesi di Milano
si compiva il rinnovamento di questa tipologia di luoghi di culto
secondo le indicazioni fornite da san Carlo nelle sue "Instructiones
fabricae et supellectiles ecclesiae". La cascina di Cantalupo,
nel territorio di San Giuliano Milanese, apparteneva allora ad Antonio
e Agostino Olocati, che l'avevano da poco acquistata dalla madre
Lucrezia Calvi. Completato nel 1602, l'oratorio fu, nello stesso
anno, visitato dal cardinale Federico Borromeo e trovato "decente
e fatto secondo le licenze state concesse". Esso divenne ben
presto punto di riferimento non solo per i coloni di Cantalupo ma
anche per quelli dei vicini poderi Cassinazza, Guassoldo e Videserto,
i quali in precedenza "in gran parte (...) alla festa perdevano
la S. Messa et in tempo d'inverno si può dire quasi tutti
attese le strade impraticabili di quel paese. Molti per la suddetta
causa morivano senza li ss.mi sacramenti, mentre dalli fanghi veniva
impedito al paroco di portarli sì lontano".
La messa era officiata nei giorni festivi e in altre occasioni,
secondo le disposizioni impartite da Lucrezia Calvi con testamento
del 13 luglio 1601 e successivo codicillo del 22 settembre 1603.
Nel 1678, papa Innocenzo XI concedeva l'indulgenza plenaria per
sette anni ai visitatori dell'oratorio.
La celebrazione delle funzioni fu inizialmente affidata ai Padri
Olivetani di Viboldone, fino a quando la proprietà della
cascina passò a Giovanni Paolo Brocco, che con testamento
del 9 febbraio 1731 e codicillo del 26 gennaio 1736 istituì
una cappellania mercenaria affinchè "si facci celebrare
una messa quotidiana nel nostro oratorio di Cantalupo, e che il
sacerdote che averà da celebrarla sij obbligato ad assistere
alla dottrina christiana, che si fa nel detto nostro oratorio con
insegnare e spiegare secondo il suo obbligo e che sij sempre mercenario
per poterlo cambiare occorrendo, e da eleggersi o rimoversi dal
detto mio erede o sostituti o da chionque sarà padrone del
detto luogo di Cantalupo". Al mantenimento della cappellania,
il Brocco riservava contestualmente i redditi derivanti da una casa
sita in Milano, in contrada del Bottonuto, che andavano così
ad aggiungersi ai legati disporti da Lucrezia Calvi oltre un secolo
prima.
Morto nel 1737 Giovanni Paolo Brocco, l'intera sua eredità
passò nelle mani del fratello Ottavio, prevosto di Bollate,
che già nel 1738 vendeva la possessione di Cantalupo ai fratelli
Alfonso, Carlo Francesco, Giovanni Domenico e Silvio Vismara, i
quali intendevano stabilirvi la loro residenza estiva. I fratelli
Vismara si impegnarono immediatamente nella ristrutturazione dell'oratorio,
dotandolo di un nuovo altare in marmo e chiudendo un uscio che portava
direttamente dalla casa padronale ai cancelli dell'altare. Ultimati
i lavori, l'oratorio venne benedetto in occasione della festa di
san Lorenzo il 10 agosto 1740 dal vicario della Curia milanese Giovanni
Antonio Vismara. Nel 1749, anno in cui Giovanni Antonio Vismara
fu nominato prevosto di San Giuliano, l'oratorio fu visitato dal
cardinale Giuseppe Pozzobonelli, che ne dava un'ampia e dettagliata
descrizione. Morto Alfonso Vismara, la proprietà della cascina
passava ai suoi figli, abate gaetano e Leone, tesoriere del Senato
milanese. Questi nel 1774 si accordarono con i Padri olivetani di
S. Vittore al Corpo per l'acquisto di 1520 pertiche di terreno in
Videserto, che andarono da quel momento a costituire un unico tenimento
con l'adiacente cascina di Cantalupo.
I figli di leone Vismara nel 1817 cedettero tutta la proprietà
di Videserto con Cantalupo a Carl'Antonio Roveda (istrumento 19
agosto 1817), e i suoi eredi nel 1831 la vendettero per il prezzo
di 410.482 lire austriache (pari a 465.000 lire milanesi) all'Amministrazione
dei Luoghi pii elemosinieri, che l'acquistarono perchè ubicata
vicino alla possessione di Zunico, già del Luogo pio della
Misericordia. I Luoghi pii elemosinieri con l'acquisto ottenevano
anche il diritto di patronato sull'oratorio, la proprietà
della casa in via Bottonuto e il diritto a esigere un'annualità
dagli eredi del conte Ercole Visconti, proveniente dai legati di
Lucrezia Calvi Olocati.
Quest'annualità venne affrancata da Beatrice Orsini di Roma
nel 1864, mentre la casa di via Bottonuto fu alienata nel 1866;
ciononostante la Congregazione di Carità continuò
a rispettare l'obbligo della celebrazione delle messe in suffragio
dei defunti Olocati e Brocco (anche se queste furono celebrate quotidianamente
solo fino al 1849, e poi progressivamente ridotte), opponendosi
anche alla minaccia della soppressione di quest'onere nel 1896.
Note artistiche
- La pala ed i medagliori
Foto:
L'oratorio
di San Lorenzo a Cantalupo (San Giuliano, Milano), 1950
circa, Milano, Fototeca Ipab
Giovanni Battista Sassi (Milano, 1679-1762) "La
Madonna col Bambino adorata dai santi Lorenzo e Carlo",
olio su tela, cm 283x164,5 in basso a sinistra iscrizione: EQS.
SAXIUS / PINXIT 1747.
Giovanni Battista Sassi (e bottega?) "Medaglioni raffigurantii
santi Filippo
Neri, Antonio
di Padova, Francesco
di Paola, Vincenzo
Ferrer", 1747 circa, affreschi.
(Maria Cristina Brunati, da "Il tesoro dei poveri", Silvana
Editoriale, 2001)
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