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Preistoria
Sinora si riteneva per certo che la conca di Bressanone - soprattutto
l'attuale centro storico - nell'età della pietra e del bronzo,
ma anche in quella del ferro, non fosse per nulla abitata. Nelle Alpi
centrali l'età del bronzo abbraccia un periodo fra il 2000 e il
1000 a.C., mentre la successiva età del ferro si estende nei secoli
che più o meno giungono fino alla nascita di Cristo. Comunque a
Bressanone per lungo tempo non sono venuti alla luce dei reperti risalenti
all'età della pietra, per cui era normale leggere nei libri di
storia delle affermazioni dal seguente tenore: "Sembra che in questa
zona allora non ci fossero ancora degli insediamenti umani". Eppure
in altri luoghi del Tirolo meridionale si erano trovati degli strumenti
risalenti all'età della pietra; ma perfino nei pressi di Bressanone,
ad esempio sulla collina di Plabach, era venuto alla luce del materiale
dell'epoca del bronzo.
Appena nella primavera del 1996, proprio mentre il nostro Ulrich si trovava
in città, accadde ciò che sconvolse ed indusse a rivedere
l'usuale immagine dei primi insediamenti a Bressanone: in Piazza Duomo,
a quattro metri di profondità, fu scoperta una capanna di circa
2500 anni fa. Questo reperto archeologico confermò le molte ipotesi
e supposizioni da tempo ventilate, che cioè l'odierno centro storico
cittadino in epoche remote non era affatto un esteso acquitrino disabitato.
Durante gli scavi in piazza parrocchia si trovarono inoltre delle mura
medioevali che si suppone facenti parte delle fondamenta di un'antichissima
cappella. Il nostro signor Fuchs non è meno sorpreso dei numerosi
curiosi che la mattina seguente osservano come gli addetti ai lavori si
diano da fare per estrarre ossa umane, resti di scheletri animali, pezzi
d'un fonte battesimale ed un'acquasantiera. Lui almeno sa interpretare
i reperti: in origine la piazza della parrocchia - come del resto l'intero
ambito della chiesa - era un cimitero. Soltanto a partire del 14°
secolo vi si sviluppò un'intensa attività commerciale: vendita
di lumini e candele di cera da accendere sugli altari delle chiese davanti
alle statue dei santi, offerta di frutta proveniente dalle campagne dei
dintorni e mercato settimanale.
Ambedue le piazze, quella della parrocchia e quella del Duomo, sono siti
carichi di cultura; probabilmente la più antica è quella
del Duomo; lo dimostrerebbero gli edifici sacri sorti nelle sue immediate
vicinanze. Forse un tempo vi si trovava il maso Prihsna che nel 901 il
re Ludovico il Fanciullo donò al vescovo Zaccaria di Sabiona. E'
però possibile che questa tenuta si trovasse nell'attuale via Sant'Alboino,
nello storico rione di Gries/Le Ghiaie.
Comunque sia nella seconda metà del 10° secolo sorse il primo
Duomo carolingio-ottoniano e la sede vescovile fu trasferita da Sabiona
a Bressanone, precisamente nel Palazzo vecchio, come era chiamato l'edificio
che oggi ospita gli uffici della Pretura; qui abitarono i vescovi fino
al completamento del palazzo principe-vescovile. Per lungo tempo la piazza
si chiamò "am Hof" - alla corte. Fu detta anche "Foro
boario" in quanto per quasi 600 anni - fino al 1820 - vi si svolgeva
il mercato del bestiame. Il giudice di corte teneva le sedute pubbliche
davanti al portale del Palazzo Vecchio ed emetteva le sentenze, che molte
volte erano di morte.
Più volte all'anno l'Isarco creava dei grossi problemi ai primi
abitanti di Bressanone. Spesso tracimava inondando di acqua e detriti
le vie e le abitazioni. Il fiume era ancora a regime torrentizio e i suoi
rami solcavano il fondovalle creando qua e là degli isolotti, sui
quali si insediavano momentaneamente gli antichi brissinesi credendo di
sfuggire così alla furia degli elementi. Poi l'Isarco scatenava
ancora la propria violenza e distruggeva le conquiste umane creando ansia
e terrore.
A Stufles, il quartiere oltre il fiume ad est della città, furono
trovati dei cocci e dei vasi in terracotta. Fino alla recente scoperta
di reperti archeologici in Piazza Duomo si ritenne che proprio Stufles
doveva essere il nucleo originario di Bressanone. Ma anche questa supposizione
si rivelò errata ed appartiene ormai al passato.
Oltre 7000 anni a.C. iniziarono le scorribande di orde umane che invadendo
la conca di Bressanone si insediarono a mezza costa lungo i versanti laterali.
Irrobustirono gli argini del fiume, eressero muri a secco per difendersi
dagli animali rapaci e dagli assalti nemici. Così potrebbe essere
nato l'attuale quartiere di Stufles. Ad ogni modo in epoca romana era
un borgo di intense frequentazioni, dove i viandanti trovavano vitto ed
alloggio; e non mancavano nemmeno delle piccole comodità: gli antichi
romani potevano ripulirsi dalla polvere e dal sudore prendendo un bagno
ristoratore, ad esempio nell'odierno Terzo di Sotto.
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