Il paesaggio della bassa pianura, apparentemente uniforme ed ugualmente ovunque plasmato dall’uomo, ha in realtà condizioni morfologiche varie in rapporto alle situazioni naturali determinate dalla presenza e dal divagare dei fiumi e dal processo di costruzione planizaria di trasporto e sedimentazione da essi operata. L’insediamento di Zivido si trova su lingua di terreno alluvionale in corrispondenza della Via Emilia con direttrice di smaltimento delle acque più dolcemente inclinata verso la Vettabbia e più fortemente verso il Lambro e con l’evidenza di orli di terrazzi morfologici verso il Lambro.
Secondo la classificazione pedologica dei sottosistemi di pedopaesaggio della pianura padana l’area si trova a sud del sistema della media pianura idromorfa già nell’ambito della bassa pianura a meandri a contatto col sottosistema delle pianure terrazzate del Lambro, il cui alveo scorre tra piani alluvionali recenti e attuali. Dal punto di vista litologico al di sopra del terrazzo su cui si trova anche il borgo di Zivido siamo in presenza di suolo non calcareo composto da sabbie con depositi fini (limi e argille); al di sotto c’è alternanza di strati con diversa composizione litologica di suolo scarsamente calcareo e le sabbie risultano frammiste a locali depositi fini e a ghiaie. I suoli non sono qui dunque caratterizzati dal fenomeno delle risorgive tipico della media pianura (dove le acque di falda, allo stacco dai pendii ghiaiosi dell’alta pianura, scorrendo per naturale pendenza verso sud, incontrano i terreni a granulometria fine e impermeabili e, per l’effetto del rigurgito provocato dalla diminuzione di porosità, sgorgano in superficie con una serie di polle sorgentizie denominate fontanili). Il livello piezometrico dell’acquifero è in corrispondenza dell’area di Zivido intorno ai 85 m s.l.m. con un livello di soggiacenza tra i 5 e i 10 m che tende ad innalzarsi.
La complessa rete idrografica naturale e artificiale del milanese frutto di rilevanti interventi di sistemazione confluisce qui attraverso il fiume Lambro, la Vettabbia e il canale Redefossi. Le opere di sistemazione idraulica di bonifica e irrigazione hanno trasformato e quasi completamente artificializzato il territorio della media e bassa pianura e i segni sono evidenti anche nell’area di San Giuliano sia nelle opere di sistemazione agraria, quali rogge e fossi, che nei singoli manufatti idraulici presenti quali canaline, ponti-canali in pietra e mattoni, mulini, chiuse, tunnel sotterranei etc. Un complesso di sistemazioni che fa dell’acqua l’elemento strutturante il paesaggio. |